Fotografia e moda. Un dualismo indissolubile che nasce solo a metà dell’Ottocento, quando la popolazione comincia a trasformarsi in società di massa; quando le città, le vitrine e le prime riviste sartoriali diventano il palcoscenico dei cambiamenti e delll’affermazione della moda. Sebbene modernità e moda poggino su una comune base etimologica, è fondamentale specificare il legame profondo che lega questi due mondi: la nascente società di consumo e il nuovo strumento tecnologico, la macchina fotografica, consentono alla moda di riprodursi e di rendersi imitabile.
La storia della moda e/o della fotografia di moda nasce in questo momento, nell’attimo in cui le immagini divengono testimoni di un modo di essere e di apparire. Claudio Marra afferma, Nelle ombre di un sogno, che la moda esiste proprio perché vive nella fotografia e che tale ragione debba essere ricercata nell’identità che emerge dagli usi che la nostra cultura fa della fotografia. Infatti la moda e la fotografia sono due mondi che vivono rubando l’uno all’altro ispirazioni ed emozioni che si uniscono creando un’unica cultura visuale e comunicatrice.
La fotografia contribuisce ad affermare ciò che la moda è oggi. Partendo da una campagna pubblicitaria o da un album fotografico o da una rivista di moda, la moda può trasformarsi da abbigliamento, domenicale o lavorativo, a una passerella di moda, dove decine di modelle camminano trasformandosi in manichini viventi.
Ma l’amore tra la fotografia e la moda ha un limite metafisico, infatti la fotografia, figlia del progresso e testimone della velocità del tempo, diviene la personificazione dell’antitesi della moda: l’immortalità, ricordandoci come il cambiamento repentino e senza regole del fashion system ci renda schiavi di un processo di imitazioni che tende a cancellare l’individualità.
L’ultima sfida della moda si cela proprio in questo passaggio: renderci unici. I designer emergenti, staccandosi dai brand di lusso, ci stanno riuscendo. Ma i brand storici ce la faranno? Non resta che guardare, assaporare le fotografie di moda e aspettare.
Martina D’Ammassa