Lo sappiamo già: la moda è un ciclo veloce che spesso si ripete negli anni. Non scomoderò la storia della moda e neppure vi parlerò della sua fenomenologia, fatto sta che ormai tutto è fast e poco fashion.
La domanda che sorge spontanea ai professionisti della moda è semplice: dov’è finita la moda? Non c’è bisogno di scervellarsi più di troppo, perché questo è il tipico caso in cui la riposta è già nella domanda: è finita. La moda è morta. Quell’allure onirica, quella raffinatezza e quel lusso che la contraddistinguevano si sono trasformati in una corsa verso il “copia-copia”. Ma precisamente chi copia chi? Zara copia Gucci o Gucci copia Zara? La risposta la sappiamo bene.
Del resto il fashion system stesso ha cambiato il suo pubblico: non vuole più essere dell’élite, ma pop. GIUSTO. Ma a quale prezzo?
Gucci (che tanto t’amo), ma perché? Perché sei diventato un po’ too much? Siamo forse nel periodo dell’eccesso? La risposta è sì. E non dimentico i commenti di quella famosa sfilata Primavera Estate 2016 di Miu Miu: “Lo styling è esagerato”. No, era solo visionario, aveva anticipato tutti. Eppure Alessandro Michele era già arrivato da Gucci. Per non parlare di Moschino, canzonato perché così eccentricamente toy…
Insomma, la moda non ha solo cambiato o modificato il suo pubblico (perché credetemi, non avrei comprato una felpa con una rosa e un’ape neanche sotto tortura cinese), ma si è adeguata ai tempi. Del resto non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace.