Sono arrivata a Milano. Bellissima, Milano. Modernissima, Milano. Il centro del mondo, Milano.
Ma quanto è fredda Milano?
Sì, è freddissima e i miei cappottini color cammello super chic, che mi facevano quasi sudare a Roma, sono come delle mantelline di seta.
Ma a parte il freddo, devo dire di trovarmi molto bene: per scegliere il medico di base all’ASL ci ho messo 5 minuti. Lo giuro! 5 minuti! A Roma ci ho messo 5 ore un anno fa. Dettagli.
Burocratica, Milano. Forse anche un po’ troppo! Rilassatevi, andrebbe tutto bene anche se arrivaste con un nano secondo di ritardo. Davvero!
Devo essere sincera, sebbene Milano sia stata sin da subito il mio sud, all’inizio ci ho messo un po’ di tempo ad abituarmi a questa nuova vita. Ricominciare tutto daccapo, scoprire il nuovo quartiere, una nuova casa, nuovi amici e intanto cercare di tenersi stretti quelli lasciati a 573 km di distanza (scusatemi, ma questa cosa della precisione milanese sta cominciando a impossessarsi di me) non è poi così semplice.
Ma ormai grazie agli articoli di Cosmopolitan sappiamo perfettamente che la nostra resilienza è formidabile (soprattutto quando di domenica ti si rompe la caldaia e l’assistenza ti risponde dicendoti: “Ci scusi per il disagio, ma il tecnico non potrà essere lì prima di domani mattina!”. E tu allora pensi che i milanesi poi in fondo sono umani, ma magari avresti preferito scoprirlo in modo diverso. Alla fine la caldaia l’ho fatta rifunzionare da sola, con il libretto delle istruzioni…).
Milano è quella città in cui aspetti il tecnico vecchio e grasso della Telecom e ti ritrovi un bonazzo da panico. Eh sì, il panico ti assale, soprattutto se sei vestita malissimo: con un maglioncino, i pantaloni della tuta infilati nelle Ugg e con i capelli raccolti come una pazza. Karl Lagerfeld sarebbe svenuto sul colpo.
Milano è quella città in cui se lasci un sorso di succo di frutta nel bicchiere, il barista ti chiede se non ti è piaciuto, se ne dispiace e te ne vuole far provare un altro. È una cosa molto bella, esprime attenzione. Come le mamme del sud che ti riempiono il piatto fino a scoppiare anche se hai detto mezz’ora prima “basta pasta!!”.
Ma la nebbia? Non è così terribile come viene descritta: sembra di trovarsi in una foto in bianco e nero, scattata con la tecnica del flou. Si viene completamente rapiti e trasportati in un’altra dimensione, quella dei sogni, soprattutto di sera.
Insomma… Milano è come tutte le altre città. Magica: come Roma, come Napoli, come Lecce, come Catania, come Venezia, come Firenze, come Torino e come Bologna. Semplicemente perché sta agli occhi di chi la guarda capire come decodificare le differenze locali che ci rendono unici, ma sempre italiani.
A presto,
Martina
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